Le tecniche strumentali relative alla fisioterapia sono parecchie, ciascuna indicata per usi specifici. Ma che differenza c’è fra la tecarterapia e gli ultrasuoni?
Si tratta di due fra le più diffuse metodiche impiegate nel settore, utili entrambe per trattare specifiche condizioni muscolo scheletriche ( come l’ ultrasuonoterapia al ginocchio), ma è importante sapere che ciascuna opera attraverso principi fisici differenti.
In questo approfondimento, esploreremo la differenza che c’è fra tecarterapia e ultrasuoni, sia a livello tecnico, che circa i disturbi e le patologie per le quali possono essere impiegate.
Avremo anche un piccolo focus sugli studi scientifici, che ne attestano gli impieghi e l’efficacia, così da avere un quadro ampio ed esaustivo.
Tecarterapia vs ultrasuoni: le differenze sostanziali
Sarebbe riduttivo spiegare che differenza c’è fra tecarterapia e ultrasuoni spiegando solo il meccanismo di azione o cosa possono curare queste due metodologie.
Per questo imbastiremo un discorso molto più ampio e preciso, che parte dall’analizzare – in maniera distinta e separata, prima la tecar e poi gli ultrasuoni (e l’ultrasuonoterapia di conseguenza).
Solo in questo modo potremo mettere in luce le differenze fra tecarterapia ed ultrasuoni, così come i punti in comune fra l’una e l’altra.
Entriamo nel dettaglio di ciascuna.
Che cosa è la tecarterapia
La tecarterapia è una tecnica fisioterapica avanzata di tipo strumentale, che sfrutta i principi della termoterapia endogena.
In pratica, attraverso l’uso di un macchinario medicale, viene trasferita energia al corpo, mediante un campo elettromagnetico.
Ciò va a stimolare i tessuti che, a loro volta, generano del calore interno, favorendo tutta una serie di processi fisiologici benefici.
Viene comunemente chiamata tecar (Terapia Capacitiva Resistiva).
Meccanismo d’azione
Per evidenziare al meglio che differenza c’è fra tecarterapia e ultrasuoni, è necessario discettare ancor più approfonditamente circa il meccanismo di azione della tecar.
Infatti, il riscaldamento che favorisce i vari processi produce:
- Vasodilatazione: aumentando il flusso sanguigno locale, migliora l’apporto di ossigeno e di nutrienti ai tessuti danneggiati
- Riduzione del dolore: l’effetto antalgico della tecar permette il rilassamento dei muscoli e la riduzione delle contratture muscolari, alleviando il dolore in maniera efficace
- Aumento della permeabilità delle membrane cellulari: viene facilitata l’eliminazione dei cataboliti, riducendo l’edema tissutale
- Accelerazione del metabolismo cellulare: tale processo va a stimolare le reazioni biochimiche necessarie per la riparazione e rigenerazione dei tessuti
Come funziona
Più nello specifico, la tecarterapia opera attraverso due tipi di elettrodi:
- Capacitivo: consente di agire sui tessuti molli, come muscoli e vasi sanguigni. È utile per lavorare sulle zone più superficiali del corpo. Questo elettrodo che opera in modalità capacitiva è rivestito di un materiale isolante, che non produce alcun rumore, né provoca disturbo alcuno nel paziente
- Resistivo: agisce più in profondità, ovvero su ossa, tendini e legamenti. L’elettrodo che lavora in modalità resistiva non è isolato, ma comunque non è invasivo per il paziente
La scelta di operare con una di queste modalità o addirittura con entrambe è una decisione che solo un professionista specializzato può fornire.
Ogni trattamento, infatti, deve essere ritagliato su misura sul singolo paziente.
Benefici
In termini di benefici, la tecarterapia si conferma come un trattamento fruibile da quasi la totalità dei pazienti, in quanto non è doloroso, né invasivo.
Più nel dettaglio, fra i benefici principali è importante menzionare:
- Effetto analgesico: i campi elettromagnetici consentono una rapida riduzione del dolore, grazie al calore interno prodotto
- Miglioramento della mobilità articolare: riduce la rigidità e incrementa l’elasticità dei tessuti
- Effetto antinfiammatorio: migliorando il deflusso venoso linfatico, si vanno ad espellere con maggiore funzionalità le tossine, riducendo l’infiammazione
- Accelera la guarigione tissutale: il calore prodotto stimola la rigenerazione cellulare, con una conseguente e più rapida riparazione dei tessuti danneggiati
- Sicura e universale: i soli soggetti ai quali è sconsigliata la tecarterapia sono i portatori di pacemaker, le donne in gravidanza e gli insensibili alle alte temperature
Indicazioni terapeutiche
Siamo davanti ad un trattamento particolarmente versatile, in quanto capace di operare su più parti del corpo e di curare disturbi e patologie di stampo muscolo scheletrico.
Ecco un elenco delle principali applicazioni terapeutiche:
- Riabilitazione post operatoria
- Patologie alla spalla: tendinite, tenosinovite, tendinopatie inserzionali, capsulite adesiva
- Patologie all’anca: coxartrosi, pubalgia, borsite
- Patologie alla colonna vertebrale: dorsalgia, cervicalgia e lombalgia
- Patologie al gomito: epicondilite e epitrocleite
- Patologie al ginocchio: gonartrosi, distorsioni, condropatia rotulea, lesioni ai legamenti, distorsioni di varia entità
- Patologie alla caviglia e al piede: tendinite achillea, fascite, distorsioni, fratture
- Patologie del polso e della mano: tendiniti, rizoartrosi, tenosinoviti
- Patologie muscolari: edema, contusioni, contratture e stiramenti
Che cosa sono gli ultrasuoni
Gli ultrasuoni sono delle onde sonore ad alta frequenza, che vengono impiegate in ambito fisioterapico e sono prodotte da apparecchi medicali.
Queste onde riescono a penetrare molto in profondità nei tessuti, trattando diverse condizioni muscolo scheletriche in maniera efficace, senza dolore e senza essere invasive.
Naturalmente, gli ultrasuoni non sono udibili dall’orecchio umano, quindi non c’è alcun disturbo per il paziente durante il trattamento.
Meccanismo di azione
Le onde sonore ad alta frequenza sono generalmente comprese fra 1 e 3 MHz, a seconda delle indicazioni del medico curante.
Infatti, l’intensità è determinante per favorire l’uno o l’altro processo fisiologico di guarigione.
A differenza della tecar, per determinare il passaggio degli ultrasuoni dal macchinario al corpo, si usa un gel conduttore specifico che va applicato direttamente sulla zona da trattare.
Più nello specifico, gli ultrasuoni operano mediante due principali meccanismi:
- Effetto termico: le onde sonore causano vibrazioni molecolari che generano calore nei tessuti profondi. Questo calore aumenta la circolazione sanguigna, facilita il rilassamento muscolare e promuove il metabolismo cellulare
- Effetto meccanico (cavitazione): le micro vibrazioni create dalle onde sonore migliorano la permeabilità delle membrane cellulari, facilitando lo scambio di nutrienti e la rimozione dei prodotti di scarto cellulari. Tale effetto aiuta a ridurre l’infiammazione e ad accelerare la guarigione tissutale
Come funziona
Per definire ancor meglio che differenza c’è fra tecarterapia e ultrasuoni, non possiamo non specificare come funzionano le onde sonore.
Infatti, a seconda della condizione medica da trattare possiamo avere due differenti modalità di applicazione:
- Ultrasuoni continui: sono utilizzati per generare un riscaldamento termico di tipo costante nei tessuti più profondi. Ciò consente di migliorare la flessibilità tissutale e ridurre le rigidità muscolari associate
- Ultrasuoni pulsati: offrono un effetto soltanto meccanico, il che si rivela ideale per la riduzione delle infiammazioni e per trattare le lesioni più acute
Benefici
Quali sono i benefici che è possibile associare alla terapia con gli ultrasuoni?
Ecco un elenco:
- Effetto antinfiammatorio ed antidolorifico: viene prodotto grazie al calore e alle micro vibrazioni delle onde sonore
- Riduzione della rigidità muscolare: agendo sulla stimolazione dei tessuti, viene migliorata anche la mobilità articolare
- Riparazione dei tessuti danneggiati: grazie ad un maggior apporto di ossigeno e di nutrienti, i tessuti vengono riparati in maniera più rapida. E questo sia che si tratti di lesioni ai tessuti molli, che di favorire la cicatrizzazione
Indicazioni terapeutiche
La terapia con gli ultrasuoni viene attualmente impiegata per curare diverse patologie e disturbi fisici.
Fra i principali abbiamo:
- Tendiniti
- Borsiti
- Contratture muscolari
- Lesioni dei tessuti molli, cicatrici e aderenze
- Morbo di Duplay
- Morbo di Dupuytren
- Sciatalgia
- Calcificazioni periarticolari
- Nevrite
- Ulcere
Sebbene ridotte, anche gli ultrasuoni hanno delle controindicazioni.
Sono infatti sconsigliati alle donne in gravidanza; bambini; soggetti portatori di pacemaker e di protesi metalliche; soggetti oncologici; persone cardiopatiche o con osteoporosi; epilettici; individui affetti da patologie di origine venose (flebiti, trombosi, ecc.).
Cosa dice la scienza
Dopo aver visto nel dettaglio che differenza c’è fra tecarterapia e ultrasuoni, vediamo adesso cosa dice la scienza in merito a queste due terapie strumentali fisioterapiche.
Per quanto riguarda la tecarterapia, è molto interessante lo studio del 2022 pubblicato da PubMed, realizzato in tandem da diverse Università della Romania.
Tale ricerca ha interessato l’ambito sportivo, confermando la bontà della tecar come terapia per curare in maniera efficace le lesioni dei tessuti molli.
Circa gli ultrasuoni, invece, citiamo uno studio del 2019 dell’Università Medica di Guangzhou (Cina), sempre pubblicato su PubMed, ci parla non solo dei benefici degli ultrasuoni in campo medico, ma anche dell’attuale sperimentazione circa nuove applicazioni possibili, come ad esempio su pazienti oncologici o cardiopatici.
Già da queste sole due ricerche scientifiche è possibile comprendere l’importanza di entrambe le metodologie e il successo terapeutico ottenuto.
Ovviamente, la scelta di seguire l’una o l’altra terapeutica è sempre e ad esclusivo appannaggio del medico curante: il fai da te è non solo caldamente sconsigliato per entrambi i tipi di terapie come dimostrato nel nostro articolo che parla delle controindicazioni dell’ ultrasuono terapia.